Gallo indiano

Un manoscritto venuto alla luce durante le ristrutturazioni effettuate in una antica farmacia senese, attribuiva ad uno speziale fiorentino alcune ricette, tra cui quella del “Gallo indiano”, in quanto descriveva l’utilizzo della spezie e la loro funzione antibatterica e conservativa. La ricetta originaria (del 1400 circa) prevedeva di cuocere il pavone e che, solo dopo la scoperta delle Americhe è stato sostituito dal “gallo indiano”, nome dato al tacchino giunto in Europa dalle Indie.

INGREDIENTI:

  • 1 coscia di tacchino maschio
  • 1 costola di sedano
  • ½ cipolla
  • ½ litro di vino
  • qualche foglia di nepitella
  • alloro
  • 1 spicchio d’aglio
  • un ciuffetto di timo fresco
  • 3 cucchiai da caffè di “misto di droghe senesi” (spezie del panforte: si trova già preparato nella drogherie, solitamente composto da frutti di coriandolo, chiodi di garofano, pepe nero Tellicherry e ginepro)
  • cannella in polvere
  • sale, pepe
  • olio extravergine d’oliva

PROCEDIMENTO:

Preparare un fono di cottura rosolando a fuoco lento con olio un trito di cipolla, sedano, aglio, nepitella e alloro.
Insaporitevi il tacchino fatto a pezzi e privato della pelle.
A doratura della carne aromatizzate con il misto di “droghe senesi” e cannella in polvere. Aggiustate di sale, unite le foglioline di timo e poratte a cottura in circa un’ora e mezza a fuoco medio, bagnando con vino rosso. Servire dopo aver fatto riposare.